Un lungo Palio d’inverno. Intervista al Capitano

Passerà anche la pandemia e, speriamo il prima possibile, ci ritroveremo a battagliare sul Campo con le altre Consorelle. Alessandro Toscano non molla di un centimetro e con la sua squadra continua a lavorare per far trovare l’Onda pronta quando sarà chiamata a farsi rispettare sul tufo.

Come stai vivendo questo lungo, lunghissimo Palio d’inverno.
Male, per persone competitive come noi è dura non riuscire a misurarsi sul campo. Al contempo abbiamo aumentato il livello di auto-motivazione per cercare di tenere alto il livello di attenzione in quello che facciamo. Ciò che ci guida e ci aiuta mentalmente “a stare sul pezzo” incuranti del lockdown sono: il forte senso di responsabilità nei confronti del popolo dell’Onda nel ricoprire il nostro incarico e il fare tutto come se corressimo d’obbligo il prossimo Palio.

Ci sono stati dei cambiamenti nello staff Palio. Parlaci della nuova squadra.
L’unico cambiamento è l’entrata in squadra come mangino di Mirko Gentilini. Mirko lo conosciamo tutti, è un esperto di cavalli e ha grande passione per il Palio, si è integrato benissimo nel gruppo e già riesce a dare il suo prezioso contributo, con grande energia ed entusiasmo. È sicuramente un valore aggiunto. Il resto dello staff è rimasto invariato con Luca Vigni e Jacopo Castagnini come esperti mangini, Leo Scelfo ed Enrico Minelli a dare massima esperienza e sicurezza alla stalla e i tenutari del fantino Sandro Ambrosini, Marco Castaldo, Massimo Gorelli e Giovanni Toscano ormai “professionisti” del ruolo.

Rapporti con fantini e dirigenze in tempo di lockdown. Come cambiano strategie e relazioni?

Direi che non cambiano le strategie, almeno per quanto ci riguarda. Abbiamo le idee chiare su quali sono i nostri obiettivi e su quali azioni devono essere implementate per raggiungerli. Per le relazioni abbiamo cambiato necessariamente alcune modalità, ma siamo convinti che nei momenti di difficoltà le relazioni vere possono solamente migliorare e consolidarsi in particolar modo con i fantini con cui abbiamo rapporti che vengono da lontano.

E a livello di Palio più in generale? Come ti immagini possa essere il ritorno alla normalità?
Più che immaginare ho la speranza che si riesca a tornare alla normalità già per i prossimi palii del 2021 che si riesca a viverli e a correrli, anche se questo dovesse significare continuare a portare la mascherina e rispettare le regole del caso. Pur di correre il Palio non avrei dubbi sul dover implementare adeguate misure o protocolli vari.

Pensi che questa fase possa e debba essere un’opportunità per le Contrade? Non mi riferisco solo al Palio.
Parto dal presupposto che se non avessimo vissuto questa fase sarebbe stato meglio. Ma c’è stata, ci siamo dentro e dobbiamo essere bravi e capaci a sfruttarla opportunamente. Come? È difficile dirlo o scriverlo. Ma penso in particolare ai giovani, confrontandomi con loro, il divieto è elemento che ha caratterizzato la vita di tutti nelle ultime settimane, imperativo declinato nella formula del “non usciamo”. Un blocco che genera tre interrogativi principali nella loro testa: cosa significa stare uniti? Cosa posso fare per me? Cosa posso fare per gli altri? Tre quesiti che richiamano al senso di responsabilità, di sacrificio e di cooperazione. Ecco io credo che se riusciamo a sviluppare queste tre componenti possiamo riscoprire valori importanti su cui (ri)costruire il futuro della società in generale. In Contrada questi sono valori forti e presenti e quindi si tratta solamente di rivitalizzarli. Poi, se avessi Giovanni e Margherita bambini, canterei tutti i giorni con loro l’inno dell’Onda, gli stornelli, i canti ondaioli. Farei vedere loro quanti più filmati, foto e farei leggere quanti più scritti possibili riguardanti il Palio e la Contrada cercando di far conoscere e “vivere” la Contrada tutti i giorni e, paradossalmente, proverei a sfruttare questo periodo per “avvicinarli” alla Contrada, limitando, per quanto possibile il distacco. Proverei a prepararli a quando, passata l’emergenza, potremo tornare a condividere insieme, lo spazio della Contrada, che è spazio di relazioni, di amicizia e di confronti.

Cosa ti senti di augurare agli ondaioli?
Siamo a Natale, alla fine di un anno travagliato, auguro a tutti gli ondaioli e alle loro famiglie una serena festa e un 2021 ricco di salute, di serenità e di successo. Viva l’Onda.