Papa Alessandro VII, nato Fabio Chigi (Siena, 13 febbraio 1599 – Roma, 22 maggio 1667)
237º papa della Chiesa cattolica dal 7 aprile 1655 alla sua morte

Alessandro VII, Fabio Chigi (1599-1667), è il Papa senese e ondaiolo che fece Roma moderna, ridisegnando le architetture della città eterna: fu l’ispiratore il committente dell’abbraccio ideale al mondo offerto dal colonnato di San Pietro, dell’assetto di Piazza del Popolo e le sue chiese, il Corso, Santa Maria della Pace, la facciata del palazzo di Piazza Santi Apostoli, Piazza della Minerva e Piazza del Pantheon (1655-1667). I suoi interessi culturali lo portarono ad essere uno dei più sensibili e attenti sostenitori dei protagonisti della grande stagione del Barocco romano come Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona. Che Fabio Chigi legasse il suo destino in maniera tanto importante a Roma era inevitabile: sin da giovanissimo infatti fece dello studio della storia dell’Urbe uno dei principali impegni, uno studio che condusse insieme alla passione per le memorie dei propri avi che tra Siena e Roma avevano appunto scritto pagine importanti della storia della famiglia. In particolare i suoi interessi si incentrarono sull’approfondimento delle vicende di Sigismondo e Agostino Chigi, i banchieri vissuti come mecenati nell’età aurea di Giulio II e di Leone X agli inizi del Cinquecento. Da loro ereditò la passione per la cultura e infatti creò una piccola “corte” di uomini colti di cui favorì gli studi acquistando e trasferendo a Roma la biblioteca dei Duchi di Urbino. Amava pittura e scultura ma fu l’architettura la sua più grande passione. Nella ricorrenza dei quattro secoli dalla nascita del Papa la città natale ha allestito una grande mostra in Palazzo Pubblico conclusa nel gennaio 2001. I luoghi chigiani in terra senese – dalla berniniana Cappella della Madonna del Voto nella Cattedrale, al palazzo Chigi Zondadari (ancora oggi proprietà dei discendenti), alla peruzziana Villa Chigi a Vico Bello, alla Villa di Cetinale, al Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia, con il monumentale giardino noto come Horti Leonini – servono a sottolineare come il Pontefice non abbia dimenticato mai le sue origini e anzi, proprio a Siena abbia introdotto le più moderne tendenze artistiche e culturali, aggiornate sul gusto della “sua” Roma.