Lo stemma attuale dell’Onda è costituito da un delfino, coronato alla reale, natante nel mare.

LA STORIA DELLO STEMMA

Mentre il delfino fece la prima comparsa nella bandiera, che divenne completamente bianca, nel 1694, i colori, che attualmente sono il bianco e il celeste, nel corso degli anni, hanno subito diverse modifiche, soprattutto tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento.

Inizialmente, l’Onda inalberava una bandiera a liste bianco-nere ondulate, bandiera che, solitamente, sparisce intorno al 1739 per fare spazio a quella attuale. Ma ci sono due testimonianze che costringono a anticipare l’uso del bianco-celeste.

All’Antiporto infatti, tra il 1676 e il 1682, fu aggiunto un portico con ampia volta a crociera per collegare le parti, antica e moderna. Dato che ai lavori avevano contributo le contrade, nella volta furono dipinti gli stemmi delle 17 contrade da Giuseppe Nicola Nasini, pittore distinto del tempo. La contrada dell’Onda fu dipinta di bianco e celeste.

La seconda è di Gerolamo Macchi, il celebre dipendente del Santa Maria che ha lasciato preziosi appunti su Siena e la sua storia nel primo Settecento. Ebbene, il nostro ricorda la vicenda del famoso accoltellamento che un ondaiolo Pierucci compì ai danni di un torraiolo (un Mannotti) nel 1713, fatto che ebbe il suo esito proprio in San Salvatore; s’interposero gli addetti all’ordine pubblico per evitare scontri più sanguinosi e costrinsero a far la pace, che fu giurata da almeno 100 per parte. E si fecero grandi feste, scambiandosi visite reciproche; addirittura comprendendo nell’accordo anche la restituzione di un tamburo trafugato alla Torre e mai restituito… ebbene, in questa occasione, ci dice il nostro cronista, l’Onda rinnovò la “bandiera o insegna” facendola bianca e “turchina” in luogo di quella “sempre usata”.

Era evidente che in quegli anni l’Onda alternasse le due bandiere tanto che nel 1717 si tornò al bianco-nero, che però fu definitivamente abbandonato, a vantaggio degli attuali colori, solo nel 1739.

Nel 1889 il Re Umberto I concesse di poter aggiungere al delfino una corona.

IL TITOLO

L’Onda si fregia di un titolo, quello di Capitana.

Tale riconoscimento è dovuto ad un’altra funzione che le Compagnie militari di San Salvadore e del Casato di Sotto possedevano al tempo della Repubblica di Siena: quella di montare la guardia al Palazzo Pubblico, presso la cui porzione adiacente all’attuale via Duprè aveva sede il Capitano di Giustizia.

Quest’ultimo fu un antico organo di magistratura senese, istituito durante la Repubblica ed avente, fino al 1777, la giurisdizione penale di primo grado (per un certo periodo, anche in appello) sulla città e sulle podesterie comprese nel relativo “Territorio del Capitanato”, fu definitivamente abolito nel 1808.

IL MOTTO

Il motto della Contrada è “Il colore del cielo, la forza del mare”

ARTI E CORPORAZIONI

Ad ogni Contrada è inoltre riferita una Corporazioni delle arti e mestieri presenti a Siena in epoca medievale e moderna.

All’Onda è riferita l’antica “Arte dei Legnaioli” (soppressa nel 1778), che nel XVI secolo aveva edificato la chiesa di San Giuseppe (attuale oratorio) proprio in territorio ondaiolo, anche perché molti dei falegnami senesi risiedevano e lavoravano all’epoca nel rione di Malborghetto.