Per quanto riguarda le vicende paliesche del dopoguerra, dopo aver ricordato che l’Onda è stata l’unica Contrada a non aver mai corso nei tre Palii del 1945, finalmente, nel 1948, capita per ben due volte l’opportunità di vincere il Palio con Piero, il miglior cavallo ma, la mancanza di un fantino all’altezza (il Gentili quell’anno era infortunato) fa svanire i nostri sogni di gloria: due purghe clamorose. Ma, come spesso accade in questi casi, proprio nei momenti di crisi accade il miracolo: l’Onda aveva già preso contatti col grande fantino Giuseppe Gentili, “pallino” del Capitano Dario Neri, e lui, nalmente, la ripaga con grandi prestazioni tra cui la vittoria nel 1950; quell’anno è rimasto nell’immaginario collettivo perché su 3 Palii, di cui uno vinto e un cappotto sfiorato, l’Onda è stata 6 giri prima!

Nel 1954, dopo l’avvento del Capitano Adriano Tortorelli nell’anno precedente, il binomio Ciancone-Onda si scioglie e la nostra Contrada, con l’entrata di Robertino sulla scena paliesca, si fa prestare dal Nicchio (guidato da suo zio Vittorio De Santi), l’emergente Vittorino, che ci regala un Palio storico con la mitica Gaudenzia.

Nel 1962 una grossa soddisfazione per la Contrada: l’inaugurazione della nuova sede; se ne parlava già negli anni Venti ma sembrava che fosse impossibile raccogliere il frutto del lavoro assiduo di tanti contradaioli e invece le statue del Duprè stavano lì a testimoniare che il sogno più bello si era realizzato. Sulla spinta di questa realizzazione, diversi giovani portano nuova linfa all’Onda e, l’anno successivo, alcuni di essi danno vita a “Marborghetto” con lo scopo di raccogliere e proporre stimoli e idee per una crescita culturale della Contrada.

La svolta decisiva per la crescita dell’Onda avvenne per il Palio d’agosto del 1966. C’era toccata in sorte Sambrina, una cavallina di buone possibilità e i nostri dirigenti decisero, dopo alcune prove con altri fantini, di fare il grande passo andando a riprendere, a Manziana, il Gentili che, seppur anzianotto (classe 1917), mordeva il freno per ritornare a Siena dopo la batosta del 1961. Nel corso della Cena della prova Generale, il Capitano annunciò con grande enfasi che il giorno seguente ci sarebbero state grosse novità e che occorreva che tutti i contradaioli restassero uniti: nella notte arrivò Ciancone e la mattina alle 5 provò il cavallo fortissimo per tre giri, capendo, tra l’altro, che doveva essere guidato col pelamo.

La mattina della provaccia, appena fece il suo ingresso all’Entrone e veniva salutato da colleghi e amici, il barbaresco dell’Oca gli tirò un cazzotto e con questo gli dette il bentornato. Dopo la prova, come tutti sanno, ci fu l’inevitabile scontro tra i contradaioli dell’Oca e dell’Onda e quest’ultimi ressero bene la gugliata, capirono e fecero capire a tutta Siena che “l’Onda unn’ha padroni”. Il Palio fu rinviato al 17, per la famosa invasione di pista dei montonaioli e dei torraioli e, purtroppo, si perse per un soffio, o meglio, per una nerbata nell’occhio di Sambrina da parte di Canapetta nella Chiocciola, proprio sullo spunto finale. Seguì, ovviamente la rottura dell’alleanza con l’Oca, ripristinata all’epoca del TONO.

Il 1968 fu un altro anno davvero importante per l’Onda: col nuovo Capitano Giorgio Favilli, esordisce, come Tenente, Bernardino Radicchi, le cui doti strategiche, unanimemente riconosciute da tutto il mondo paliesco, hanno dato una svolta radicale sul modo di “fare il Palio”. Puntualmente, nel luglio 1969, Giorgio Favilli raccoglie subito i frutti delle sue scelte con una sonante vittoria per mezzo del grande fantino Giuseppe Gentili al quale resterà sempre legato da sentimenti di profonda stima.

Ma i successi dell’Onda non finiscono qui; nel 1972 si inaugura finalmente la fontanina e Capitan Favilli, d’agosto, attacca un altro cencio, uno tra i migliori dal punto di vista iconografico: quello di Corrado Cagli; erano 102 anni che l’Onda non entrava in duomo col Palio e i contradaioli sembravano increduli, proprio come ora. Quella fu anche la prima volta che i festeggiamenti si tennero in piazza del Mercato: me-ra-vi-glio-si.

Dal 1975, con la presidenza di Angelino Bini, comincia a farsi sentire fortemente l’esigenza di grandi lavori di ristrutturazione della nuova Duprè, lavori che cominceranno nel 1977 per concludersi nel 1981. La Contrada sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti, al passo con quelli della società e, in questo contesto, anche il 1979 è un anno davvero importante: dal 1° gennaio le donne possono entrare a pieno titolo a far parte della Società G. Duprè.

Tornando al campo paliesco, c’è la grande svolta cui è stato accennato: l’elezione a Capitano di Novello Inglesi. Per la prima volta dopo tanti anni, la Contrada affidava le sorti del Palio a un contradaiolo del popolo. Fino ad allora, infatti, si erano succedute in quell’ambita carica quasi esclusivamente persone di notevole rilievo cittadino, di elevato ceto sociale che, oltre a svolgere il proprio incarico di Capitano, contribuivano a dare lustro alla Contrada; con Novello questo concetto veniva superato e addirittura ribaltato. La sua elezione non fu semplice ma, per fortuna, i risultati non tardarono ad arrivare e il 1980, grazie anche a Marasma, fu “il meraviglioso ‘80”, che tutti conosciamo. Da quel momento l’Onda va avanti spedita sulla propria strada.

Purtroppo, l’80 è ricordato anche per l’invasione del nostro rione da parte di una massa di torraioli al termine della carriera d’agosto, dopo che Marasma gli fece perdere il Palio al canape. Da lì il riacuirsi dell’attrito tra le due Contrade.
A ricevere il testimone da Novello viene eletto Roberto Neri, Capitano in pectore da quando è nato. Con lui si riparla di “Onda al vertice” (non che nel frattempo fossimo stati sull’albero a cantare…) e, nei giorni del palio, nella zona del Casato c’è un gran viavai di fantini e Contrade. Vince un bel Palio nel 1985, con Cianchino, e getta le basi per un roseo futuro, tant’è che negli anni immediatamente seguenti l’Onda è stata molto vicina a rivincere in un altro paio di occasioni, sempre con Cianchino.
Con Armando Santini, Priore, inizia la politica delle importanti acquisizioni immobiliari in una visione futura di ampio cambiamento della Contrada e con Riccardo Coppini, Capitano, prosegue la linea d’indirizzo dell’asse Bernardino-Robertino, ormai facente parte del DNA paliesco dell’Onda.
Nel Palio però l’esperienza di Riccardo non è tra le più fortunate e, proprio per questo, lascia il timone. Subentra Massimo Castagnini, già Mangino vittorioso con Novello, che non tradisce la sua fama di uomo fortunato e, nel ’95, vince al primo colpo, ancora con Cianchino.
Il resto è storia recente fatta di cocenti delusioni, ma anche di tre grandi trionfi in nemmeno 6 anni.