Nel cuore dell’Onda, in via Giovanni Duprè, chiuso da una cancellata si trova il Chiesino, cioè un piccolo oratorio che in origine costituiva il portico di accesso alla chiesa parrocchiale di San Salvadore (della quale si trova notizia in documenti medievali – almeno dal 1230 – conservati nell’Archivio di Stato) che fu soppressa verso la fine del Settecento per iniziativa del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di d’Asburgo Lorena. La chiusura del portico realizzata verso la fine del Cinquecento (1589) consentì di costruire un Oratorio con la dedicazione intenzionale alla Visitazione di Maria. La data del 1589 è attestata in una epigrafe marmorea che si trova all’interno del Chiesino, sulla parete a sinistra dell’ingresso. Nella targa al di sopra dello stemma con le onde fiancheggiato da due delfini fortemente araldici, è il testo: DEO OPTIMO MAXIMO. LA FABBRICA DI QUESTA CAPPELLA HANNO FATTA I POPULANI DI SANTO SALVATORE PER LORO DEVOTIONE ANTICHA L’ANNO DEL SIGNORE M.D.L.X.X.X.IX.

Il Chiesino, sopravvissuto alla soppressione della Parrocchia, fu la prima sede della nostra Contrada: nel salone soprastante si adunavano gli Ondaioli, come ci ricordano i nostri libri dei verbali.  L’Onda, quasi due secoli dopo, si trasferì nella chiesa di San Giuseppe e il Chiesino divenne proprietà della Curia Arcivescovile come ancor oggi è.
L’interno del Chiesino ha una struttura molto semplice, con un solo altare. Qui c’è un Crocifisso ligneo policromo, probabilmente seicentesco. Sulle pareti si trovano dipinti di vari artisti senesi del Seicento inoltrato, tra i quali Stefano Volpi. Lo stesso Volpi, seguace di Rutilio Manetti, è autore della tela – firmata- raffigurante il martirio di Santa Caterina d’Alessandria, oggi collocato nella nostra Sala delle Vittorie. Un altro nome che ricorre per questi dipinti è quello di Lorenzo Oppi libraro, che insieme con il famoso incisore Bernardino Oppi è frequentemente citato nei nostri libri di memorie e ha ricoperto l’incarico di Priore.