MOND – IL MUSEO DELLA CONTRADA CAPITANA DELL’ONDA

Si chiama “mOND” ed è l’ultima grande opera ondaiola, il Museo della Contrada Capitana dell’Onda.

Uno spazio innovativo, nel cuore del rione, dal cuore antico. È la Cripta di San Giuseppe, infatti, nucleo originario della Sede Museale della Contrada una delle parti fondamentali della struttura, che è stata completata con l’inaugurazione dei nuovi spazi dell’ex asilo Policarpo Bandini.

Il nuovo museo è uno spazio fisico che “dialoga” con tutto il rione e si avvale di moderne tecnologie per rendere la visita dei suoi locali una “metavisita” che apre a storie, suggestioni e racconti di quella che è stata e sarà l’Onda.

LA CRIPTA DI SAN GIUSEPPE

La Cripta di San Giuseppe riprende le forme della chiesa soprastante con l’ampia volta ottagonale irregolare a mattoni. Gli elementi artistici che caratterizzano questa parte della sede dell’Onda sono altre testimonianze dei Legnaioli, come il coro secentesco e due mensoloni in noce, e le opere di Giovanni Duprè, il grande scultore nato nella via che porta il suo nome nel 1817. Si tratta infatti dei gessi originali, precedenti alle realizzazioni in marmo e in bronzo che si trovano a Siena e in varie parti dell’Italia e d’Europa.

Il culto della memoria e l’affetto per gli Ondaioli che non ci sono più ha portato alla costruzione di una piccola Cappella dedicata ai caduti in guerra. Sopra l’ingresso si trova un rilievo di Giovanni Duprè che raffigura l’Annunciazione. All’interno sono due gessi: “Il Dolore” di Amalia Duprè, figlia di Giovanni, e “Il Sacrificio” di Ezio Trapassi. Di notevole importanza è una piccola vetrata del 1595, con l’immagine di San Giuseppe.

La Sala delle Vittorie – che conserva il ricordo delle vittorie dal 15 agosto 1581, ospita i drappelloni conquistati dalla Contrada a partire dal 1779. Tra i Palii più recenti si possono ammirare quelli di Corrado Cagli (1972), Leonardo Cremonini (1985), Giovanni Ticci (1995), Claudio Carli (2012) e quello di Cesare Olmastroni e Cecilia Rigacci (2013). Una grande tela di Stefano Volpi, (1614), rappresenta il martirio di Santa Caterina d’Alessandria.

IL POLICARPO BANDINI

Dal 2006 la Contrada può usufruire in comodato dal Comune di Siena degli spazi liberati dal trasferimento dell’Asilo Policarpo Bandini, che si trovava nel palazzo adiacente la Sede Museale della Contrada.

I lavori di ristrutturazione dei nuovi locali si sono conclusi nel 2016, dopo anni di interventi che hanno visto impegnati molti contradaioli, e sono stati presentati alla città nel mese di giugno.

La Cappella dei Caduti rappresenta il collegamento tra i vecchi e i nuovi locali. Proprio i nuovi locali hanno consentito di esporre molto materiale “inedito”, dagli Arredi Sacri, ai manufatti dell’Arte del Legno, fino a bandiere, zucchini e costumi storici .

C’è poi un’area polifunzionale, adeguatamente dotata anche dal punto di vista tecnologico, che ospiterà attività culturali e sociali (presentazione di libri, assemblee pubbliche, incontri a carattere sociale, musicale ecc.).

L’ARCHIVIO STORICO

Inaugurata in pompa magna nel 1911 era adibito inizialmente a Sala delle Vittorie; quando nel 1962 vengono terminati i lavori della nuova sede, dove si trova attualmente, la sala viene adibita ad Archivio Storico.
Nel soffitto della stanza attorno allo stemma della Contrada furono dipinti gli stemmi delle Contrade alleate dell’epoca: Nicchio, Oca, Valdimontone e, strano a dirsi, quello della Torre. Dopo l’ennesima e ultima rottura dei rapporti nel 1930, lo stemma  fu cancellato.

Nell’archivio la Contrada annovera il libro dei verbali più antico di quelli conservati dalle Contrade: il Libro delle Deliberazioni, in cui sono riportati una notevole quantità di notizie relative agli incarichi, alla vita della Contrada, al Palio e agli avvenimenti che riguardano anche altre consorelle, “aggregate” o rivali, risale infatti al 1524.