Policarpo Bandini nacque a Siena nel 1801, da padre dentista e farmacista (Gaetano) e da Caterina Capezzuoli. Studente di Scienze Naturali ed Applicate, conseguì la laurea in Farmacia. Uomo del Risorgimento dotato di grande spirito imprenditoriale, docente presso l’Università di Siena, membro dell’Accademia dei Georgofili, Bandini si occupò, oltre che della conduzione del negozio paterno, di problemi inerenti l’industria e l’agricoltura, come l’estrazione di minerali dalle cave di Spannocchia, la distillazione delle albatre per produrre alcool, i processi di produzione dello zucchero ricavato dalla barbabietola, la fabbricazione di tessuti di lino in una manifattura posta nei locali dell’ex convento senese di Santa Chiara. Fu rappresentante per la Toscana delle Assicurazioni Generali Austro-italiche, ma viene ricordato per la costituzione di un istituto di credito all’avanguardia, la Banca Senese, per le sue opere di beneficenza a favore delle masse popolari – in particolare dei bambini e dei ragazzi – e, soprattutto, per la creazione della prima linea ferroviaria. Policarpo Bandini è descritto come un uomo di fermi disegni e privo di scrupoli, che ebbe tanti avversari quanti amici: un politico abilissimo che riuscì sempre a raggiungere i propri scopi e che dette una robusta spinta imprenditoriale, di vitale importanza per la rinascita economica della Siena della seconda metà del XIX secolo Policarpo Bandini si presenta, secondo la definizione data da Gramsci a questo tipo di persone, come “uomo urbano moderno”, che durante il Risorgimento dovette scontrarsi contro un immobilismo formato da innumerevoli diffidenze e dalla tendenza a conservare antichi privilegi e modi di operare consolidati.