Tutte le Strade (bianche) portano all’Onda
Chi ha inventato la bicicletta – scriveva Gianni Brera – ha regalato un’epica tangibile ai poveri. Poesia concreta, vera, fatta di fango, fatica e sudore. Come quelli che abbiamo visto sabato scorso nei volti dei campioni della “Strade Bianche” e domenica in quelli di tanti, tantissimi appassionati delle due ruote che hanno invaso Siena per realizzare la propria impresa. È stato bello per l’Onda aver fatto parte integrante di questo evento, felicemente riassunto dallo slogan “la classica del Nord più a sud d’Europa”. La cena della vigilia della corsa alla Duprè insieme all’organizzazione ufficiale della manifestazione, ai giornalisti e a molti ex ciclisti coinvolti nell’evento è stata un successo, che ha avuto una coda al momento della punzonatura con il dono del fazzoletto dell’Onda al campione e alla campionessa del mondo, Peter Sagan e Chantal Blaak.
La serata ha funzionato da un punto di vista organizzativo e di partecipazione, ma anche per il segnale di apertura che l’Onda ha voluto dare verso un evento importante per la città. Stiamo parlando di una cena, certo, quindi non è il caso di farci troppa retorica sopra. Però, nella semplicità delle cose sta la loro ricchezza. Aprendoci agli altri, ribadiamo che alcuni aspetti fondamentali della nostra vita (la cena, il rione, il Museo) non sono frammenti sperduti di un mondo in via di estinzione, ma pezzi di un mosaico ancora vivo e vitale. Forse lo hanno capito anche gli ospiti della serata di venerdì. C’erano tanti protagonisti di uno sport, il ciclismo, che cambia. L’epica dei poveri è divenuta anche business, sponsor, evento globale.
Cambia il ciclismo, cambia il mondo, cambiano le Contrade. Si può anche passare le giornate a rimpiangere il bel tempo che fu. Ma se non vogliamo subirli del tutto questi cambiamenti, talvolta oggettivamente deleteri, è meglio provare a gestirli, prima ancora a conoscerli secondo il principio del ‘provare tutto, tenendo ciò che è buono’. Per dirla in maniera ancora più forte, se le Contrade e la città si chiudono muoiono. La buona notizia è che questo destino non è ineluttabile. Confrontarsi con l’esterno, raccontarsi, costruire delle narrazioni di quello che sono Siena e i suoi popoli, sono i primi passi da muovere per non perdere il senso profondo del nostro essere Contrada.
La serata alla Duprè, condotta da Carlo Bartalini, ha seguito anche i binari di questa scoperta reciproca. Il Priore, Massimo Castagnini ha fatto gli onori di casa, è intervenuto il sindaco, Bruno Valentini e Mauro Vegni, direttore dell’area ciclismo di Rcs Sport e organizzatore della corsa. Ci sono stati i video, le immagini con le vittorie dell’Onda e le volate dei grandi campioni. Frammenti di vita contradaiola e sportiva che hanno scaldato i cuori e magari acceso qualche idea e stimolato qualche riflessione. La sensazione è stata quella di aver avuto una bella occasione e di averla colta.
Abbiamo aperto con una citazione di Gianni Brera, chiudiamo con quella di un altro Gianni, Mura.“Lo sport avrà tanti difetti – scrive il giornalista – ma a differenza della vita, nello sport non basta sembrare, bisogna essere”. Ed essere dell’Onda è stato, ancora una volta, bellissimo.