Ritorniamo al futuro! 1524-2024 Chiesino: il cuore dell’Onda da 5 secoli

In occasione del Banchetto di chiusura dell’anno contradaiolo è stato presentato il progetto di recupero di un locale del Chiesino dal titolo “Ritorniamo al futuro! 1524 – 2024: Chiesino il cuore dell’Onda da 5 secoli’

IL CONTESTO STORICO – ARTISTICO

Dalle origini Settecento
La Chiesa intitolata a San Salvatore si trova nel cuore della Contrada Capitana dell’Onda, in via Giovanni Dupré, già via di Malborghetto. Le prime notizie dell’edificio risalgono all’XI secolo. Il Chiesino è un piccolo oratorio che in origine costituiva il portico di accesso alla chiesa parrocchiale di San Salvadore. La chiusura del portico consentì di costruire un Oratorio con la dedicazione alla Visitazione di l’interno: Maria realizzato nel 1589 come attestata l’epigrafe marmorea al

DEO OPTIMO MAXIMO. LA FABBRICA DI QUESTA CAPPELLA HANNO FATTA I
POPULANI DI SANTO SALVATORE PER LORO DEVOTIONE ANTICHA L’ANNO DEL
SIGNORE M.D.L.X.X.X.IX.

Il Chiesino fu la prima sede della Contrada: nel salone soprastante si adunavano gli Ondaioli, come ci ricordano i libri dei verbali. Per distinguere il nuovo oratorio dalla Chiesa di San Salvadore, costituendolo come istituzione, fu stabilito che: “La vocata”. chiamasimo la Compagnia della Visitatione della Madona nostra Avocata

Il Chiesino dal Settecento a oggi
Nel 1729, per esigenze liturgiche e per conservare gli arredi e i materiali occorrenti alle comparse per il Palio, fu creata la sacrestia proprio nella vecchia cappella, e l’oratorio fu restaurato assumendo il titolo di chiesa di San Salvatore. All’interno, nel 1594, fu posta l’immagine della “Madonna Incoronata con Bambino” opera di Francesco Bartalini.

Nel 1787, date le condizioni di degrado del fabbricato, la chiesa cessò di essere la sede della Contrada dell’Onda, che si trasferì nell’ex oratorio dell’Arte dei Falegnami, trasportandovi le proprie suppellettili e l’immagine della Vergine. L’antica chiesa di San Salvatore, profanata, fu chiusa, mentre il Chiesino, restaurato nel 1927, è ancora officiato.

Gran parte del Piano Terra è occupato dall’oratorio, il resto è utilizzato dalla Contrada come deposito, laboratorio artigianale e per altre attività. Il pavimento è in cotto con travi e infissi in legno. Una scala conduce prima al mezzanino e poi al sottotetto. La seconda rampa è racchiusa tra due pareti ed ha una larghezza minima di 62 cm. Salendo alcuni ventagli e un’altra rampa arriviamo al sottotetto, un unico ambiente ormai inutilizzato da più di mezzo secolo.

IL PROGETTO DI RESTAURO

I lavori previsti
Il progetto mira a recuperare il piano sottotetto per trasformarlo in uno spazio multifunzionale con pochi interventi rispettosi del luogo e della sua storia.

Per poter utilizzare questo spazio dovremo ridisegnare la scala che allo stato attuale risulta pericolosa e poco funzionale. Le aperture saranno dotate di nuovi infissi in legno al posto di quelli esistenti tolti anni orsono e non più utilizzabili. Nella prima parte del locale saranno realizzati due locali separati, utilizzati come laboratori, illuminati dalle uniche due finestre che si affacciano verso la valle di Porta Giustizia.

Le tramezzature saranno realizzate in cartongesso e avranno un’altezza tale da lasciare inalterata la sequenza di capriate lignee che caratterizza l’ambiente. La restante superficie sarà utilizzata come open-space per varie attività culturali. Il pavimento in mezzane di cotto sarà ripulito, così come l’intonaco esistente che sarà conservato per quanto possibile. Sarà rinnovato il servizio igienico al piano terra e sarà messo a norma l’impianto elettrico. L’antica sacrestia, inoltre, sarà adibita a laboratorio per le sarte e bandieraie e custodia monture e tamburi, con l’allestimento di appositi armadi, tavolo per sarte e cassettiera per le bandiere di seta

L’importanza del progetto
Gli spazi che saranno recuperati sono un luogo d’incontro ideale per le diverse anime del rione. Si tratta di un’opportunità per la Contrada e per tutta la città.

Un progetto per la cultura: i nuovi locali offriranno uno spazio perfetto per eventi, conferenze, attività culturali e ricreative.

Un progetto per dar vita a laboratori artigianali e artistici: sarà possibile organizzare laboratori dedicati alla valorizzazione del patrimonio artigianale e artistico contradaiolo (monture, bandiere e tamburi).

Un progetto da condividere: a conclusione del progetto gli spazi saranno a disposizione di tutta la comunità, gestiti dalla Contrada Capitana dell’Onda.

Un progetto per recuperare altri spazi: Valorizzazione e recuperare spazi. Questo è lo spirito del progetto grazie al quale la Contrada Capitana dell’Onda potrà liberare e recuperare altri immobili.

1524 – 2024 UN APPUNTAMENTO CON LA STORIA

Per gli ondaioli il progetto di recupero del Chiesino è un appuntamento con la storia. È in questo luogo che, a partire dal 1524, gli ondaioli iniziarono a scrivere le “Memorie della Compagnia di San Salvatore”. Questo eccezionale documento, il più antico tra i libri di deliberazioni posseduti dalle Contrade risale al 1524 e pertanto nel 2024 ricorrerà il 500° anniversario della sua redazione.

In esso sono riportate una notevole quantità di notizie relative agli incarichi, alla vita della Contrada, al Palio e agli avvenimenti che riguardano anche
altre consorelle. Il progetto si propone, per tanto, anche di valorizzare questo incredibile patrimonio, con iniziative di carattere culturale, storico, archivistico e laboratoriale, per adulti e soprattutto giovani.

 

PARTECIPA AL PROGETTO

Chi desiderasse partecipare a questo appuntamento con la storia, contribuendo alla ristrutturazione del Chiesino può farlo con una donazione scrivendo a chiesino@contradacapitanadellonda.com o contattando:

Eleonora Bagnoli, Letizia Baragatti, Andrea Cancelli, Tommaso Franci, Bianca Giuggioli, Luca Giuggioli