Algero Rosi di Vittorio nacque a Siena l’11 ottobre 1886 in Via Giovanni Duprè 78. Cominciò la sua attività in giovanissima età nell’arte del ferro allora fiorentissima in Siena e il padre, a cui è andato sempre il suo reverente ricordo, fu il suo unico maestro; imparò infatti soltanto da lui la particolare maniera del forgiare il ferro. Con un maestro simile e con la sua innata ed elevata passione per l’Arte di qualsiasi genere, decise senz’altro di indirizzare la sua attività secondo la sua pura vocazione e sentimento, dando inizio subito alle sue espressioni artistiche di esclusiva sua creazione. La materia bruta, portata all’incandescenza ed attanagliata, diveniva docile, malleabile, sotto il martello quando vigoroso, quando carezzevole e l’opera la vedeva nascere proprio secondo la sua volontà e via via vi inoculava l’anima, il cuore, il gusto artistico, che a lui tutto era naturale. E gli occhi gli brillavano, gli raggiavano d’incontenibile letizia, come quelli del giorno dell’Assunta del 1962, quando cioè colse dai suoi concittadini il giusto riconoscimento del suo grande lavoro: il Mangia d’argento. Enumerare tutte le sue opere sarebbe lavoro pressoché impossibile. Uno dei primi lavori fu fatto per Città della Pieve: tre cancelli ornamentali per i Marchesi della Fargna; una grande lumiera trecentesca al Conte Spannocchia a Modanella; una ringhiera ornamentale a Firenze nel Palazzo del Senatore Sarrocchi. Cancelli artistici al Tesoro del Monte dei Paschi, unitamente ad altri lavori sempre artistici di finestroni, cancelletti di accesso agli ascensori ecc. Lavori in ferro battuto si trovano nel Municipio di Siena in molti locali, compreso il Cortile del Podestà. Poi l’artistica ringhiera della scala alle Pie Disposizioni e tutti i lavori della casa Pia di S. Vincenzo al “Pavone”, A Fabriano, dove il prof. Umberto Giunti ha eseguito una grande opera di pittura a fondo oro, Algero Rosi ha fornito gli artistici bracciali luminosi. Bracci ornamentali di fine fattura ancora nella Chiesa di S. Girolamo e nella vecchia camera di Commercio, nonché, sempre grandiosi, armoniosi, di fine cesello, bracci luminosi nella signorile sala della locale Fabbrica di Panforti Pascucci Pepi, la quale accoglie molti altri lavori che solo Algero Rosi poteva ideare.
Tralasciamo come abbiamo già detto di passare in rassegna il completo suo ruolo di creazioni, ma concludendo, non possiamo non ricordare le altre grandiose opere reppresentate dagli imponenti cancelli alle Cappelle mortuarie esistenti nel Cimitero Comunale, delle famiglie Corsini, Barucci, Tiezzi, Nannini, Mazzuoli ecc. come altre cancellate artistiche e ferri battuti esistono al Cimitero Monumentale della Misericordia. Un maestoso lavoro di notevole mole fu l’esecuzione di un grande arco in ferro battuto in stile seicentesco, nientemeno che di sette metri di larghezza, per la superba Villa di Celsa, che apriva il lungo viale di rose dal piazzale della villa al parco della medesima. Il grande quadro degli orari ferroviari ed automobilistici dell’Azienda Autonoma del Turismo è sua opera e così dicasi per i lavori in ferro battuto disseminati nella caratteristica e ricca sala delle vittorie della Contrada Capitana dell’Onda, cancellate, bracci, lampadari, ed infine, sempre per l’Onda, il progetto per la fontanina inaugurata nel 1972, l’ultima fatica.
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