Benedizione della stalla, la versione di Nello

Martedì 17 gennaio 2017, in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio Abate, nell’Onda, alle ore 19 si è svolta la tradizionale benedizione della stalla.

di Nello Cancelli

La benedizione della stalla è oggi un appuntamento certo e preciso del calendario ondaiolo ma, fino a non tantissimi anni fa, non era così. Si può quasi dire che sia un’usanza abbastanza recente. Vado a memoria e posso anche sbagliarmi, ma credo che l’idea sia stata di Bernardino Radicchi, una cerimonia abbastanza circoscritta, a poche persone e non pubblicizzata.

Io sicuramente in quel periodo non ci sono mai stato, tanto che poi, quando la cosa si è ingrandita e la partecipazione è stata estesa, ho sempre avuto qualche remora a parteciparvi. Mischiando il sacro con il profano e visto che le cose, in fatto di Palio, non andavano male, non volevo che venisse modificato niente. Nel Palio credo che ognuno di noi abbia i propri riti e le proprie scaramanzie, i propri principi. Chi di noi non ha ripetuto gesti, non è stato in quello stesso punto preciso perché “quella volta ha portato bene”? Si tratti del sorteggio, della Tratta, della benedizione del cavallo o di altro ancora. Se una cosa va bene non cambiamola.

Poi però sono arrivati, per me, i ruoli, prima vicario e mi sembra di ricordare che risalga proprio a quel periodo, primi anni Novanta, l’ufficialità di questa cerimonia, con tanto di cena a seguire. Poi addirittura priore con un inizio straordinario. Il 1995, l’anno di Cianchino e Oriolu. Dal quel momento credo di essere stato quasi sempre presente.

La cerimonia, semplice e significativa, ha iniziato a richiamare sempre un numero crescente di contradaioli tanto che, nella stalla di via delle Pietre, molto piccola, erano tanti quelli che dovevano restare fuori. Poi ho ricoperto anche il ruolo di capitano e allora il mio coinvolgimento è stato totale ma solo limitato all’organizzazione, senza mai cambiare niente.

Nel 2007, anche per la presenza del fantino di contrada, abbiamo avuto, credo, il record di partecipazione, via delle Pietre era stracolma di gente.

Dal 2009 abbiamo la nuova stalla, molto bella, funzionale e grande ma il copione è sempre lo stesso. Arriva don Gaetano, sempre di corsa, si mette i paramenti sacri, inizia la funzione religiosa e poi conclude con un “Onde” che è sempre qualcosa di speciale e che tutte le volte mi emoziona.

Prima dicevo sacro e profano infatti dopo la benedizione, per concludere la cerimonia, le nostre belle e brave donne, offrono il rinfreschino sempre, rigidamente, a base di cenci, vin santo, bomboloni e ciambelline con il buco!! Chissà perché?

La benedizione di martedì ha ripercorso la solita nostra tradizione. Il gruppo stalla aveva sistemato l’ambiente, il Capitano e i suoi Fiduciari, oltre a compiere i propri riti e a provare una bella dose di emozioni, hanno colto l’occasione per incontrare il veterinario e tutto lo staff. Don Gaetano e don Emanuele hanno pensato al sacro, alla benedizione e, ne sono certo, a qualcosa di speciale, le nostre donne hanno fatto i soliti dolci e noi restanti contradaioli eravamo tanti, presenti dentro e fuori la stalla confidando che sia l’anno buono perché come dice il proverbio “aiutati che il ciel t’aiuta”. Speriamo!!

 
dal Malborghetto del dicembre 2016

 

foto di Mauro Agnesoni e Armando Santini