Du’ chiacchiere col Santo

A tu per tu con San Giuseppe

di Marco Vagheggini

 

M.            È permesso, posso entrare?

S.G.         Certo, avanti avanti…benvenuto in chiesa.

M.            Sono qui per l’intervista.

S.G.         Sì, sì, è puntualissimo.

M.            Come la devo chiamare…San Giuseppe?

S.G.         Prima di tutto diamoci del tu, poi Giuseppe è sufficiente…i titoli non mi sono mai piaciuti.

M.            Bene, Giuseppe, la tua festa si avvicina.

S.G.        Sono davvero contento, il 19 marzo è la festa di tutti…mia, di tutti i papà…ehm, scusa, lo so che a Siena si dice babbi…e dell’Onda naturalmente!!

Tutte quelle persone devote che vengono a dire una preghiera, ad accendere una candela per i loro cari, che si portano a casa il panino benedetto…sì è proprio il mio giorno preferito! Non immagini quanto mi piace vedere le bandiere sulla facciata della chiesa…e poi quegli eleganti braccialetti…la festa si respira nell’aria!

Quando mi affaccio dall’arco e guardo giù nella spiaggia, che una volta portava il mio nome, sono attratto dalle bancarelle, dal profumo di croccante e brigidini…

M.           E naturalmente le frittelle…

S.G.       Purtroppo, quel dolce profumo non arriva fino a quassù…la cucina è un po’ troppo lontana…però mi piace il mio ritratto che mettete lì…io non sono così grassoccio, ma va bene lo stesso…

M.            …e poi ci sono i bambini…

S.G.       La festa di san Giuseppe è la loro festa, li vedo felici con i babbi, più spesso con i nonni, mentre si tirano dietro quei bellissimi e colorati carrettini…il rumore delle pigne sulle lastre è magico…qualche anno fa c’erano anche le fruste con la coccola in cima, che battaglie, ragazzi! E che strilli!…

M.            E poi il 19 marzo è l’ annuncio della primavera imminente…

S.G.         È vero, in questi giorni di gran freddo e neve, pensare alla primavera mi scalda il cuore.

M.            Hai visto quanto è bella Siena con la sua veste bianca?

S.G.         Uno spettacolo…mi ricorda quel canto che fate nei giorni di Palio…come fa?

“Oh quanto è bella Siena con la sua nuova veste…”…beh, io il bianco ce l’ho messo, per il celeste, pensateci voi!!

M.            Per la nostra città è un momento difficile, lo sai…vuoi fare un augurio a tutti i senesi?

S.G.         Questo è il mio augurio più grande, con tutto il cuore…il lavoro.

Ognuno di noi sa quanto sia importante…quella parola semplice non ha bisogno di essere spiegata, dentro c’è la vita di ogni uomo e di ogni donna…da sempre.

M.           Prima di salutarti, raccontaci qualcosa, un fatto avvenuto un po’ di tempo fa…sai i nostri giovani sono curiosi del passato…

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S.G.        Mamma mia!…sono tanti i ricordi…da dove cominciare…sì, quando gli Alleati entrarono in Siena per liberarla, il 3 luglio 1944, io sono stato il primo a benedirli…sono passati tutti qui davanti, sotto l’arco, mezzi militari di ogni sorta…ricordo che un grosso camion si ribaltò proprio oltrepassando l’arco e rimase per molto tempo a sbarrare la strada…e poi…questa è una chicca, non la sa nessuno, avvicinati…il 19 marzo di tanti anni prima, nel 1934 mi pare, c’era una signora a pregare nella panca dove sei seduto te ora…era una maestra…era incinta e stava per partorire…aveva già messo al mondo tre splendide ragazze e ora aspettava un altro figlio…era assorta in preghiera ed io non sapevo come avvertirla che se non si sbrigava a tornare a casa, il nascituro, me lo faceva qui…te lo immagini un parto in diretta!!. Mi avrebbe riportato indietro nel tempo, a quando ero giovane in Palestina…lasciamo perdere…dove ero rimasto??

M.          …alla maestra in preghiera…

S.G.      Ecco sì…all’improvviso si sentì male e la portarono a casa di corsa, nel vicolo degli Ugurgieri…ho saputo dalle chiacchiere delle donne nei giorni seguenti, che la signora aveva partorito ancora col cappotto addosso e che il figlio era maschio…ma questo io lo sapevo già…lo avevano chiamato Giuseppe…

M.          Mi sembra il minimo…

S.G.     Bravo!! Quante belle cose ha visto questa chiesa!! Mi divertivo un sacco quando gli alfieri facevano a gara, facendo l’alzata, a spedire la bandiera dentro il cupolino…non erano mica tanti quelli che ce la facevano eh!…altri tempi..anche la benedizione del cavallo il giorno del Palio, era più allegra, chiassosa…e quel bercio (dice proprio così: n.d.r.) finale “Vai e torna vincitore!!!”…oggi mi sembrate un po’ troppo ingessati…con tutti quei richiami al silenzio, tutti quei “no flash” in lingua straniera addirittura…

M.          Ti capisco…hai problemi con l’inglese…

S.G.       …l’inglese??!! E capirai!…io parlavo aramaico!!!

M.          Sai Giuseppe, l’esperienza di Giove Deus del 2010, ha segnato tutti noi…

S.G.     E chi se lo scorda quel giorno?? Quel gran cavallo ha firmato anche lo scalino di fronte all’altare alla mia destra!! Rivedo ancora le scintille dei ferri sul travertino…peccato che non sia riuscito a vincere il Palio…

M.         A proposito di Palio…che annata ci aspetta??

S.G.     Sai…in tema di Palio, neppure io posso fare previsioni…ultimamente mi sembra però di aver lavorato bene e di aver ascoltato le vostre preghiere…alcune fatte con fede, altre…beh sorvoliamo…

M.         È vero Giuseppe, il 2012 e il 2013 sono stati anni fantastici…e un consiglio per il 2015??

S.G.     Il consiglio è sempre lo stesso: state uniti, discutete e litigate nell’Onda, ma fuori fate muro…siate uniti, contro tutto e tutti…e poi, questo te lo dico sottovoce, mica vorrete dare una soddisfazione a quella presuntuosa di mia suocera eh??!! (S. Anna, n.d.r.) Non mi sta per niente simpatica, e capisco bene la vostra avversione per quelli nati dalla parte sbagliata del Mercato!!

M.            Giuseppe, grazie per le tue parole e il tempo che ci hai dedicato.

S.G.         Ce l’ho io una domanda per te…M. sta per??

M.            Malborghetto, il nostro giornale, il nostro rione, la nostra vita!!

S.G.         Sai una cosa?? Mi piacerebbe essere nato qui, nell’Onda…

M.            Ma tu sei comunque uno di noi, da sempre…

S.G.         Questo è vero, però ora, uscendo di chiesa, mi avresti detto: “Addio Beppe, ci si vede presto, giù nell’Onda!!”

M.            Ciao Giuseppe, e grazie…

S.G.         Ciao, ci si vede il 19 marzo!!!